News e Rassegna Stampa
Intervista al candidato di centrodestra: affetti, passioni, hobby di un imprenditore.
La creatura di Damilano ha messo in fila tutti i partiti della coalizione "Rispetto al 2016 abbiamo garantito 50mila voti in più al centrodestra" Torino Bellissima «ha portato cinquantamila voti in più alla coalizione dei centrodestra rispetto al 2016, mentre il candidato della sinistra ha perso ventimila voti rispetto al suo mentore Piero Fassino».
Per la seconda volta in due giorni il ministro dello Sviluppo economico torna a Torino per sostenere l'imprenditore che per primo ha convinto a scendere in politica.
Nella notte sono apparse scritte No Tav e No Green Pass sulla sede del suo comitato elettorale. «Invece delle parole usano la violenza. Noi continuiamo a preferire il dialogo, i progetti e la Torino del sì»
«Abbiamo combattuto un anno e mezzo per salvare ogni singola vita. Adesso con la stessa dedizione dovremo combattere anche per creare una sola opportunità di lavoro in più». L'intervista a Libero sulla ripartenza di Torino
Tre giorni in cui confrontarsi con modelli virtuosi, sviluppare una visione con protagonisti del dibattito nazionale, analizzare l’importanza di fare squadra per riportare Torino là dove merita: tra le capitali del mondo.
Una pattuglia di giovani (e non solo) volontari L appuntamento è alle 10 di fronte al civico 1 di corso Francia. Già alle 9,50 c è un gruppetto di ragazzi. Arrivano in abiti civili e poi si infilano la maglietta gialla con la scritta blu Torino Bellissima e il simbolo della lista di Damilano.
Imprenditore e da ieri anche fruttarolo. Paolo Damilano la prende con leggerezza, e passa il primo esame: il candidato sindaco sa pesare le pesche e fare il prezzo. D'altronde, come ama ricordare, nelle aziende della famiglia ha cominciato dai gradini più bassi consegnando bibite.
Dallo stop alla Ztl alla revisione delle strisce blu, sguardo al centro: basta fare cassa l imprenditore appoggiato dal centrodestra vuole riportare il salone dell'auto e spingere gli eventi.
Una città viva, brulicante, piena di eventi, cultura e buon cibo. Sfruttando il volano della ripresa economica, il candidato sindaco del centrodestra Damilano immagina la Torino di domani, pur avendo davanti agli occhi i grandi colossi abbandonati di oggi, primo fra tutti il grattacielo mai finito della Regione. E senza dimenticare le periferie, o meglio, “i borghi".
Noi siamo quelli del sì, quelli della ripartenza e del fare. Un fare che sarà rispettoso dell'ambiente e che tutelerà il verde ma sarà un fare per una Torino Bellissima. Perché solo con il fare si può cambiare, si può evitare il declino.
«Penso che Damilano offra ottime prospettive per il futuro di Torino». Daniele Farina, direttore neonatologia del Sant'Anna, ha scelto di candidarsi con Torino Bellissima: «È la prima volta che mi cimento con la politica ma mi sarei candidato soltanto a sostegno di un civico»
Manca un mese alle elezioni. Il viaggio di Torino Bellissima è arrivato a un momento decisivo. Oggi ho firmato la mia candidatura a sindaco. Sono mesi che ho scelto di correre, che ho scelto questo progetto civico. Ma quando ho firmato ho sentito tutta l'emozione di questa sfida, l'orgoglio che così tante persone abbiano deciso di scendere in campo a fianco di Torino Bellissima.
Seconda fase della campagna elettorale del candidato sindaco del centrodestra. Un nuovo claim per segnare l'esigenza di novità, "prima degli apparati e delle logiche di potere". Un messaggio di discontinuità bipartisan dalle precedenti amministrazioni M5s e Pd.
C’è moltissimo da fare. C’è da ricostruire il lavoro, la sicurezza, il senso stesso di una città che deve tornare Bellissima. Ma per farlo davvero, occorre un cambiamento vero, non retorico, un cambiamento nelle priorità: Torino e i torinesi prima degli apparati e delle logiche di potere.
Torino ha bisogno di strade, senza buche, di erba tagliata e di un’anagrafe efficiente. Questo andrà sistemato subito. Poi affronteremo un altro grande problema di Torino: è una città che non sogna più. Dobbiamo essere più ambiziosi e non rassegnarsi, stravolgere il destino della città e guardare al mondo. Ma serve cambiare.
«L'illegalità costa due volte», è la premessa del candidato appoggiato dal centrodestra Paolo Damilano. «Costa peri servizi di pubblica sicurezza e costa perché deprime l'economia, allontana gli investimenti, respinge i turisti, cancella i posti di lavoro. Non è uno slogan elettorale, è una scelta inevitabile».
Capolista di "Progresso Torino" è Giovanna Giordano, la madamina che continua a vestire arancione, il colore che compare anche nel simbolo. Al suo fianco come coordinatori della lista, ma non candidati, ci sono Alberto Nigra, un passato movimentato dai Ds a Azione e Davide Ricca, coordinatore cittadino di Italia Viva e presidente uscente della circoscrizione otto.
«Torino diventi modello a livello nazionale. La nostra unità può essere un esperienza da replicare in altri territori». Damilano presenta così la seconda lista a suo sostegno che accoglie pezzi di centrosinistra e mondo civico insieme ad Alberto Nigra di Azione, Davide Ricca di Italia Viva e la battagliera Sì Tav Giovanna Giordano.
A Torino è nato qualcosa di nuovo. Dopo i partiti di centrodestra anche gli esponenti della Lista Progresso Torino hanno creduto nel nostro progetto Civico. Nasce una squadra del fare che ha costruito una solida alleanza sulla necessità di cambiare Torino.
"I sondaggi ci danno avanti perché le persone apprezzano l'unione e lo spirito di squadra. Torino dev'essere un esempio nazionale di chi sa costruire unità per il bene della città". Così il candidato sindaco di Torino Bellissima e del centrodestra, Paolo Damilano, in occasione della presentazione al Green Pea della lista Progresso Torino per Paolo Damilano.
Parlando della Torino dei locali bisogna cominciare ad andare oltre le etichette e smetterla di guardare al passato. Cominciamo a dimenticarci della parola movida, a pensare che non sia solo un fenomeno che riguarda i giovani.
Grazie all’amico Nicola Porro per l’invito a “La Ripartenza”, la festa del suo sito che si è svolta a Bari. La Ripartenza è esattamente la grande opportunità che abbiamo di fronte, come Paese, come territorio, come città.
Quante città nel mondo hanno una magnificenza come i Giardini Reali? E quelle che ce l’hanno ne hanno fatto un luogo aperto alla comunità, al mondo e un gioiello turistico. Sono uno dei luoghi di Torino in cui trovare pace e ispirazione.
Ascoltare, imparare, cercare insieme soluzioni per ripartire. Ogni incontro diventa una tappa fondamentale del viaggio di Torino Bellissima. Quello di oggi con l'Ascom è stato fondamentale per mettere ancora di più a fuoco le esigenze di una categoria chiave per la città.
L’incontro con Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia e dirigente del Partito Popolare Europeo, è stato il primo passo di un rinnovato legame tra Torino e l’Europa.
L occasione è servita. Il centrodestra - che sotto la Mole non ha mai vinto - questa volta sente davvero di potersi giocare la partita e cogliere una grande vittoria. L'operazione Torino parte da una candidatura forte, quella di un imprenditore credibile e stimato come Paolo Damilano, dalla coesione della coalizione e dal desiderio della città di sperimentare qualcosa di nuovo.
Temi economici al centro dell'appuntamento elettorale di Forza Italia che, per lanciare la volata del candidato Paolo Damilano, ha organizzato una riunione di tutti i big del partito alla quale ha partecipato anche il coordinatore nazionale Antonio Tajani.
Caro direttore, la decisione di Stellantis di insediare la gigafactory delle batterie a Termoli mi ha molto sorpreso. Ho perfettamente compreso che sono stati salvaguardati 2.400 addetti dello stabilimento che produceva motori termici, ma in Piemonte lavorano nell'auto 60mila persone il cui futuro dipende dall'agganciare la rivoluzione della mobilità sostenibile.
Oggi ho firmato i sei referendum sulla giustizia promossi da Lega e Partito Radicale. L’ho fatto perché ho fiducia nella giustizia italiana, e quindi anche nella possibilità di migliorarla.
Giorgia Meloni arriva a Torino con la sua forte «carica identitaria» che rivendica senza paura, ma a differenza di Matteo Salvini e della Lega non ha indicazioni o suggerimenti politici da dare a Paolo Damilano, anzi lo promuove per come sta conducendo la sua campagna elettorale.
Dopo Matteo Salvini è Giorgia Meloni a testare la piazza torinese. «Paolo Damilano sta facendo una splendida campagna». «Torino è contendibile, il centrodestra-dice ai giornalisti-è perfettamente competitivo, l obiettivo è alla portata. Noi gareggiamo per vincere non per partecipare, anche se le campagne elettorali non si dichiarano mai vinte in partenza».
Per la prima volta Torino appare davvero contendibile per il centrodestra. «Io sono molto ottimista. Per la compattezza del centrodestra e per la presentabilità e l'autorevolezza del candidato che abbiamo scelto: una persona che parla a tutta la città, anche oltre ai partiti. Damilano è un valore aggiunto e con lui faremo un gioco di squadra per Torino»
Paolo Damilano al Mirafiori Day auspica nuovi scenari per il rilancio economico di Torino: «Innanzitutto sono venuto ad ascoltare, ho sempre detto quanto il lavoro sia importante per la ripartenza e lo sviluppo della città. Non c'è colore quando si deve parlare di ripartenza. La gigafactory è un primo passo e dobbiamo fare di tutto per intercettare questo progetto.»
La lista civica partita da Torino per sostenere Paolo Damilano, realizza l ambizione di ramificarsi in altri Comuni al voto con l obiettivo di costruire una rete metropolitana. E "Pinerolo bellissima" esordisce con uno scippo in piena regola: il capolista è Giancarlo Canale, ex partito democratico, vicepresidente del Consiglio comunale, 67 anni e una lunga militanza nella Dc.
Con gli aspiranti sindaci che fuggono per il timore delle inchieste, quelli che sono in carica e si vedono indagati per un nulla, gli stipendi bassi e un mare di problemi da re, il torinese Paolo Damilano va controcorrente: «Punto a vincere subito, senza passare dal ballottaggio», dice il candidato sindaco del centrodestra con la fierezza di chi è convinto della propria scelta.
La Lega presenta il candidato sindaco Paolo Damilano, «esempio - dice Salvini - del centrodestra allargato e inclusivo a cui lavoriamo»
Matteo Salvini sembra non avere dubbi: «Paolo Damilano sarà il primo storico sindaco non di sinistra di questa città». Una certezza quasi granitica, ma legata al compimento di una condizione: che l'imprenditore del vino vinca al primo turno. «Noi vogliamo evitare il ballottaggio», ammette nona caso Salvini, che si dice preoccupato «non dalla sinistra, ma dall'astensione».
Il leader della Lega sotto la Mole per il sostegno al candidato sindaco Damilano: «Qui stiamo sperimentando un modello nuovo per il centrodestra»
Matteo Salvini arriva a Torino per sostenere la corsa di Paolo Damilanoa sindaco: visita il cantiere Tav, vede gli operai Embraco.E motiva le truppe: «Qui non abbiamo mai nemmeno giocato la partita, la sinistra ha sempre vinto. Ma questa volta partiamo noi davanti».
Il lavoro, dopo la crisi sanitaria che abbiamo vissuto, è la nostra priorità. Il progetto di Torino Bellissima parla di idee e sviluppo della città: abbiamo la possibilità di costruire un mondo migliore rispetto a quello che c'era prima della pandemia.
Da veterano della politica a «uomo che inizia adesso». Silvio Berlusconi benedice il candidato sindaco del centrodestra Paolo Damilano. Lo fa con una telefonata durante la presentazione del simbolo di Forza Italia per le elezioni amministrative di Torino che ospiterà in lista anche esponenti dell'Unione Pensionati, del Pli e dell'Udc.
Il Cavaliere scherza: «A Milano non abbiamo ancora scelto perché dopo Damilano a Torino volevamo Datorino a Milano, ma non lo troviamo» Il candidato di centrodestra Paolo Damilano rilancia proponendo «dibattiti nelle periferie» e viene incoronato dal leader di Forza Italia Silvio Berlusconi: «Ne apprezzo le idee e l'amore per Torino. Ora giri per la città»
«Il mio consiglio a Paolo è molto semplice: deve girare Torino in lungo e il largo, incontrare tutti e spiegare loro quello che intende fare per Torino». Nella sede di Forza Italia in via Barbaroux risuona la voce di Silvio Berlusconi che si collega durante la presentazione del nuovo simbolo degli Azzurri a sosta sostegno della candidatura di Paolo Damilano.
Quarta puntata del viaggio di Repubblica nei capoluoghi delle amministrative. Il dem Stefano Lo Russo corre da solo, i cinquestelle sperano in un ripensamento della sindaca uscente Appendino. E intanto il candidato di centrodestra Damilano usa toni morbidi. Fassino: "Il centrosinistra deve dare risposte alla sofferenza sociale delle periferie che tre anni fa votarono per la Lega"
“È stato un grande riconoscimento da parte dei partiti che hanno creduto nel nostro progetto ed è un riconoscimento che condivido con tutti i partecipanti della lista" – così Paolo Damilano, candidato a Torino per la coalizione di centrodestra, ieri ufficializzato da Matteo Salvini.
«Oggi è una giornata molto importante, perché l'adesione dei partiti di centrodestra al progetto civico di Torino Bellissima è un segnale ulteriore che siamo sulla strada giusta» le parole pronunciate dopo l'investitura. «La strada è quella della condivisione di una terapia d'urto per fare ripartire la città, per ricostruirla dopo questa guerra» (Fabrizio de Feo, Il Giornale)
A sei mesi dalla sua discesa in campo, l'imprenditore e presidente della Film Commission del Piemonte Paolo Damilano, 55 anni, ottiene l'investitura ufficiale del centrodestra. Non che ce ne fosse bisogno -ormai era fatta da settimane - ma i vertici di Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia e degli altri partiti della coalizione, ieri a Roma hanno sbloccato la partita su Torino.
Fino ad oggi Paolo Damilano ha potuto rafforzare il suo profilo civico grazie alla mancanza di una investitura ufficiale da parte di Silvio Berlusconi, Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Giovanni Toti. Ieri quel via libera è arrivato ed è stato Salvini ad annunciarlo ai giornalisti alla fine del vertice.
Amministrare una città vuol dire prendersi la responsabilità di lasciarla migliore a chi verrà dopo, ma soprattutto di renderla migliore per chi la vive.
Oggi ho incontrato i giovani torinesi che sosterranno il progetto “Torino Bellissima”. Ho sentito la voglia di progettare nella stessa direzione, non si tratta di lasciare loro una Torino migliore ma di costruirla insieme (Brunella Mascarino, TGR Piemonte).
Ora che Torino è ripartita e pure i ristoranti sono tornati a vivere all interno, ora che la movida inquieta i residenti tanto è vivace, il candidato sindaco del centrodestra Paolo Damilano incontra i più giovani sul lungo Po per un aperitivo e promette attenzione ai torinesi under trenta (Sara Strippoli, la Repubblica Torino)
Fare di Torino un gigaHub dell'auto a impatto zero è una sfida decisiva e un'opportunità impossibile da non cogliere, il riconoscimento che il territorio può correre nel circuito globale della concorrenza tra i grandi costruttori. Ma con la gigafactory abbiamo i numeri e il dovere di cercare di attrarre le piattaforme di ricerca e sviluppo, in primo luogo proprio sulle batterie.
“La nascita della Repubblica Italiana, nel 1946, segnava anch'essa un nuovo inizio”. Sono alcune delle parole pronunciate dal Presidente Mattarella in occasione dei 75 anni della Repubblica Italiana. Il nuovo inizio è la responsabilità più importante di cui deve farsi carico chi si avvicina alla pubblica amministrazione.
Per Paolo Damilano l'ufficializzazione della candidatura da parte del tavolo nazionale del centrodestra è solo una formalità. Anzi, più tardi arriva più diventa semplice consolidare, e trasformare in attivismo, l'interesse crescente dell'area liberale, centrista e moderata della città nei confronti del suo progetto politico.
“Oggi non è il momento delle ideologie, ma del lavoro duro e quotidiano per ricostruire una città che sta attraversando un momento di scoramento". L'intervista di Paolo Damilano candidato Sindaco con la lista civica ‘Torino Bellissima’ su TOradio all’interno del programma “Wake Up” di Maurizio Cimmino con Pierluigi Ubezio.
Il candidato sindaco di Torino: "Con i partiti della coalizione sono stato chiaro. La città si scrolli di dosso la stagione della decrescita: non siamo il dormitorio di Milano. Lo Stato investa in Stellantis" (Luca Orlando, Il Foglio)
Paolo Damilano, candidato sindaco di centrodestra, ha visitato Porta Palazzo, dove si è interessato a Repopp, il progetto di recupero dell'invenduto del mercato.
Il Giro d'Italia che prende avvio oggi da Torino è un segno importante, un segnale di ripartenza. La nostra bellissima città ha la forza per essere un motore di ripartenza dell’Italia come spesso è stata il motore del cambiamento.
Il lavoro non ha colore. È un valore che tiene insieme i territori, le città, le comunità. In questo momento storico la creazione del lavoro è un passo fondamentale per ricostruire il tessuto economico e il tessuto sociale dopo questa guerra al Covid.
Più che una priorità, la TAV è addirittura un’ovvietà. Per la nostra idea di Torino, che deve tornare ad avere il suo posto tra le capitali globali, dotarla di infrastrutture e trasporti all’altezza del suo ruolo è fondamentale.
Nonostante tutta la destra torinese lo abbia ormai investito come proprio candidato, l'imprenditore preferisce continuare a presentarsi come civico. Nel secondo giro di manifestati elettorali, comparsi ieri in città, l'aspirante sindaco sceglie ancora il profilo civico. (Mariachiara Giacosa su Repubblica Torino)
Mentre il centrosinistra è ancora in panne nella scelta del nome e non ha sciolto nemmeno il nodo delle primarie, il candidato sindaco di centrodestra Paolo Damilano non perde tempo. Così ieri mattina Torino si è risvegliata invasa da 400 manifesti sei metri per tre... (Gabriele Guccione su Corriere Torino)
Far rientrare la Città tra gli azionisti dell’aeroporto di Caselle è un passo fondamentale per la ripartenza dell’economia della nostra Torino. Altra priorità, non meno importante per la nuova amministrazione, tornare all’interno dell’Osservatorio della Torino-Lione (intervista di Gabriele Russo per TGR Piemonte).
Con la nuova campagna affissioni di fine aprile a sostegno della sua candidatura, Paolo Damilano lancia lo slogan della sua lista civica Torino Bellissima.
Fino a due anni fa libertà era una parola scontata. Oggi abbiamo re-imparato quanto è importante. Un insegnamento della vita che deve farci capire la lezione del 25 aprile, quella che mio padre mi ha trasmesso fin da bambino come un valore.
Mentre avversari e alleati sono impegolati in tatticismi e lotte intestine il candidato civico di centrodestra marcia spedito nella sua campagna elettorale. Nessun affanno, anzi l'assenza di partiti sembra persino agevolarlo. E sta affinando programma e squadra (Oscar Serra, Lo Spiffero.com)
La Terra è il nostro pianeta. Creatrice di vita e di opportunità di sviluppo. Non ritarderemo le scelte scomode, ma le intraprenderemo con l'obiettivo di farle diventare occasione di occupazione e di crescita economica.
Se i brutti e cattivi candidano come sindaco uno brutto e cattivo, non va bene. Se invece candidano un signore «colto ed elegante», non va bene lo stesso, perché questo dovrà comunque guardarsi dalle cattive compagnie. Con questa stringente logica il Corriere Torino domenica ha tentato di azzoppare il candidato sindaco (Gustavo Bialetti, La Verità)
Non si può tassare il lavoro se il lavoro non c’è stato, non si può colpire con la burocrazia chi è sopravvissuto a una guerra, non si può dire che il vaccino è la strada per la normalità e non aiutare anche le piccole imprese a vaccinarsi.
Oggi è la Giornata Mondiale del Teatro. Qualche settimana fa il ministro della Cultura Franceschini ha promesso che proprio oggi i teatri e i cinema avrebbero potuto riaprire. In molti hanno esultato anche solo all'idea di avere finalmente una data da cui ripartire. Ma oggi non accade nulla di tutto questo.
Oggi voglio raccontarvi una storia di ferocia dei “buoni” apparentemente marginale, in realtà centralissima. Una storia che, come poche altre, mostra i pericoli per la democrazia insiti nella schizofrenia ideologica del politicamente corretto che ci ha obnubilato (quasi) tutti. (Nicola Porro, Nicolaporro.it)
Che il cammino verso la candidatura a sindaco di Torino potesse essere accidentato l imprenditore Paolo Damilano, lo aveva probabilmente immaginato. Di certo però non si aspettava di finire nel mirino di attacchi così accesi. E perfino sul Corriere della Sera si fa riferimento ai boicottaggi che potrebbero subire le sue aziende una volta eletto sindaco (Fabrizio de Feo, Il Giornale
Paolo Damilano prova ad accelerare nella stesura del programma da candidato a sindaco con la lista civica “Torino Bellissima”. E lo fa coinvolgendo economisti e professori universitari che si sono detti disponibili ad analizzare i temi cardine del programma elettorale. (Claudia Luise, La Stampa Torino)
«La Torino che ho in mente è bellissima, ospitale e in grado di creare opportunità per tutti coloro che la vivranno». Damilano racconta la sua idea di città al Tgr Piemonte (intervista di Gabriele Russo)
«La nostra città non deve aver paura di fare debito, purché abbia un impatto sull’economia». È questa la ricetta di Paolo Damilano, candidato a sindaco in pectore del centrodestra. Per questo il suo invito è a pensare in grande partendo da una considerazione: «Abbiamo una città che ha ancora mille risorse e dobbiamo innestare elementi che li valorizzino» (Claudia Luise, Stampa To)
«Io mi candido a gestire i fondi che arriveranno come se fossero per le mie aziende. Non solo restituendo i prestiti, ma creando valore e posti di lavoro» (Gabriele Guccione, Corriere Torino)
«Non ci sono uomini neri. Sono un moderato, un liberale, che apprezza Torino e sa quanto è bella». Parla Paolo Damilano, imprenditore dell’acqua e del vino, candidato civico della coalizione di centrodestra. Ieri ha lanciato il logo della sua lista “Torino Bellissima”, ideato da Ugo Nespolo (Diego Longhin, la Repubblica Torino)
È il momento di fare qualcosa per la nostra città. Mi candido a sindaco per restituire a Torino quanto ho ricevuto in questi anni. Serve una svolta, per offrire opportunità e strategie e riportare al primo posto il lavoro (Caterina Cannavà, Rai Tgr Piemonte)
«I prossimi cinque anni saranno i più importanti dal secondo dopoguerra. Servirà un grande lavoro di ricostruzione». Paolo Damilano, 55 anni, imprenditore, rompe gli indugi e si candida a sindaco. (Andrea Rossi, La Stampa Torino)